Questo racconto fu scritto da Miller[MSS] dopo la partita tra lui in coppia con IlCapitano[MSS] contro (+)Triumph(+) e (+)Krak(+) nell'ambito del torneo FISC.
Una delle poche imprese "belliche" degli MSS!
AUTORE: Miller[MSS]
TITOLO: Lo spirito del Clan
DATA:
Il Colonnello Max “Mugugno” Miller aspettava lo scontro imminente con uno stato d’animo di paleocristiano stoicismo. Di solito poche ore prima di una battaglia veniva colto da un’agitazione quasi insopportabile. Ma oggi no. Oggi se ne stava in Sala Tattica del Centro Comando con un sorriso a metà tra l’ebete e l’eroico.
Miller era convinto che questo suo nuovo atteggiamento fosse dovuto agli avvenimenti contingenti degli scorsi giorni. Poco dopo la dichiarazione di guerra da parte delle Repubbliche Crociate, il Consiglio della Confederazione stava approvando una risoluzione che avrebbe portato il Clan a politiche più pacifiste; c’era addirittura chi proponeva l’abbandono della Galassia e la migrazione in massa verso Sistemi meno turbolenti. Questa battaglia avrebbe potuto essere, comunque fosse andata a finire, l’ultima.
E non l’avrebbe combattuta con il suo vecchio commilitone. Il Colonnello Darkside era stato ferito pochi giorni prima in una missione di ricognizione: il suo Vulture era stato colpito da un cannone Protoss e il colpo lo aveva sbalzato dal veicolo. La tuta potenziata in dotazione aveva fatto sì che potesse almeno raccontare l’episodio di persona.
Il Comandante Supremo Zephirio “Battizerg” McPuch gli aveva quindi assegnato come compagno il Capitano Andrew Rutger; Miller lo conosceva piuttosto bene. Era soprannominato “Il Capitano”, (probabilmente quel nomignolo l'avrebbe seguito fino al grado di Generale) forse perché era lo stereotipo del classico capitano: estroverso, un po’ guascone ma ligio al dovere e rispettoso della gerarchia. Era uscito dall’Accademia con il massimo dei voti, e aveva portato a termine con successo un paio di missioni anti-rivolta nelle Città Alveari dei settori periferici. Ma questa sarebbe stata la sua prima vera battaglia.
Il Capitano nutriva per il Colonnello un’ammirazione smodata (secondo Miller mal riposta), cosa che metteva quest’ultimo in uno stato di imbarazzo tutte le volte che si erano incontrati. Ma non questa volta. Questa volta “Mugugno” Miller sembrava incapace di provare emozioni.
Durante il briefing avevano stabilito la tattica da seguire: sfruttando la conoscenza del territorio amico, le forze alleate avrebbero predisposto una fulminea e massiccia task force aerea per prendere alla sprovvista il nemico, che avrebbe dovuto spendere tempo prezioso in operazioni di esplorazione del territorio prima di stabilire una base efficiente. La Forza di Invasione Crociata era costituita da una Tribù Protoss ed un Esercito Terran. Miller odiava combattere i suoi simili. Facevano molto male.
-“Capitano?”-
-“Sì signor Colonnello?”- La faccia de Il Capitano apparve sul terminale:
-“Faccia lavorare il satellite spia”- ringhiò Miller -“dobbiamo scoprire la posizione del nemico”-
Le prime rilevazioni satellitari rivelarono che la base Protoss era a sud della base di Miller, mentre quella Terran era a Nord del Capitano: entrambe le forze nemiche avevano già eretto una seconda base!
Tuttavia, sebbene pienamente efficiente dal punto di vista produttivo, il Nexus era scarsamente difeso. Miller sapeva che l’attacco al Protoss andava portato con tempismo esemplare; se avesse aspettato troppo la tecnologia degli alieni si sarebbe sviluppata a tal punto che i caccia Terran non avrebbero più rappresentato una grave minaccia.
-“Ordini, Signor Colonnello?”-
La voce ed il volto del Capitano sul terminale di comunicazione tradivano una certa preoccupazione.
Miller si concesse un minuto di riflessione.
-“Continui la produzione di caccia Capitano. Io attaccherò il Protoss tra 15 minuti circa”-
-“Tenente Sunders”-
-“Comandi Colonnello”- Il Luogotenente Sunders, aiutante di campo di Miller, aveva immediatamente messo in atto la direttiva dello Stato Maggiore con la quale si rendeva non obbligatorio preporre il “Signor” al grado del superiore cui ci si rivolgeva; la cosa procurava a “Mugugno” Miller un malcelato fastidio.
-“Prepari una Task Force composta da una squadriglia di caccia classe Wraith versione Stealth, due Navette da Sbarco e ci carichi su due carri Arclite e tutta la fanteria che riesce a ficcarci dentro”-
-“Ma Colonnello.. così la base rimarrà sguarnita!”-
Miller trovò la forza per non strozzare Sunders.
-“Faccia erigere quattro torrette antiaeree, continui la produzione di fanteria... ah. Faccia scortare la Task Force da un Vascello Scientifico. E un’ultima cosa Sunders…”-
-“ Sì Colonnello?”-
-“Se desidera trascorrere il resto della sua carriera su di un avamposto a Char Magma, continui pure ad interrompermi e a discutere i miei ordini”-
Il volto del tenentino si tinse di un bianco malsano.
Nonostante tutto Miller sapeva che stava giocando d’azzardo. La tattica stabilita con Il Capitano prevedeva una rapida produzione di una forza aerea con poche unità di terra in difesa. Utilizzare quelle unità per uno sbarco abbinato ad un attacco aereo era un grosso rischio.
Inaspettatamente però, la cosa non lo preoccupava minimamente.
16 minuti e 35 secondi più tardi, la Task Force era nei pressi del Nexus nemico. La ricognizione del Vascello non rilevò né la presenza di massicce strutture contraeree né di Observer. Miller si fece scappare un sorriso di soddisfazione. Era deciso a coordinare personalmente le operazioni di sbarco e attacco, e l’assenza di Observer rendeva i suoi caccia invisibili una minaccia formidabile.
-“Miller a Task Force 1. I Caccia attivano modalità Stealth e tengono posizione in copertura dei carri. Sbarcare i carri e la fanteria. I carri avanzano 150 metri seguiti dalla fanteria. Vascello pronto ad attivare matrice difensiva sui carri”-
Ormai Miller si era completamente disinteressato alla gestione della base; la sua attenzione era totalmente focalizzata su quelle poche unità che si stavano dirigendo verso il nemico.
-“Task Force 1 a Miller: Carri in posizione. Fanteria e Aviazione in copertura. Attendiamo ordini”-
Il tipico suono intermittente delle mitragliatrici protoss riempì la Sala Tattica del Centro di Comando. Una squadriglia di cinque Scout era piombata improvvisamente sulla base terran, e stava neutralizzando le Torrette antiaeree. In lontananza si notava la caratteristica figura di uno Shuttle. Il Comandante Protoss aveva avuto la stessa idea del Colonnello Miller.
-“Colonnello, non resisteremo a lungo. Deve richiamare i caccia!”- la voce di Sunders suonava più petulante del solito.
Un brivido lungo la spina dorsale segnalò a Miller che quella che stava per prendere era una decisione terribilmente importante.
Stranamente però, fece la sua scelta quasi automaticamente.
-“Miller a Task Force 1. Posizionare i carri in modalità assedio. Fanteria e Aviazione mantenere copertura. Iniziare l’attacco”-
Sunders guardò il Colonnello con un misto di orrore e compassione.
Mentre nella sua base gli SCV cadevano come mosche per mano degli Scout e degli Zeloti sbarcati, Miller gestiva l’esigua forza d’attacco con maniacale precisione. I carri sfoltivano i cannoni al plasma dei Protoss, permettendo ai caccia una maggiore libertà di manovra. Le esigue forze difensive nemiche cadevano sotto il fuoco combinato dei laser dei Wraith, dei mitragliatori Gauss dei Marine e dei colpi dei Carri arclite. Questi ultimi intanto avanzavano “a lombrico” fino a minacciare l’intera espansione Protoss.
-“Colonnello. Stanno attaccando il Centro di Comando!”- Sunders era sull’orlo di una crisi di nervi.
-“ Non ho tempo per queste stronzate Sunders, sto conducendo un attacco”- il tono quasi annoiato di Miller aumentò l’ansia del Luogotenente.
Una macchia informe si materializzò ai bordi del radar. Il comlink gracchiò -“Arrivo!”-.
Nonostante i disturbi era riconoscibile la voce de Il Capitano, personalmente alla guida di una squadriglia di Wraith.
Incredibilmente però, la cosa non sorprese Miller minimamente.
L’ultima cosa che videro i piloti degli Scout protoss fu uno sciame di missili Hellfire sbucare dal nulla.
Mentre Il Capitano rendeva sicura la base e respingeva un poco convinto tentativo del Terran nemico di finire l’opera del Protoss, il Colonnello Miller terminava l’opera di pulizia etnica quasi meccanicamente: alla fine dell’operazione aveva perso la fanteria, il Vascello e un solo Caccia avendo completamente distrutto la base Protoss.
Uscito dal trance della battaglia, Miller ebbe il tempo di analizzare la situazione. La sua base era quasi intatta, occorreva rinfoltire la schiera di SCV e ripristinare le difese antiaeree; ordinò inoltre a Sunders (che aveva ripreso colore) di organizzare una seconda squadriglia di Wraith. Il Protoss era fuggito su un nuovo sito minerario, e stava affannosamente cercando di riprendersi. Non rappresentava più un problema: Miller avrebbe in seguito inviato le due squadriglie di Caccia e i carri sopravvissuti a fargli visita.
Ma il Terran che fine aveva fatto? Analizzando la mappa, notò che Il Capitano aveva predisposto una sorta di embargo nei confronti del nemico: qualunque cosa tentasse di decollare dalla base veniva sistematicamente abbattuto da una micidiale combinazione di Wraith, Incrociatori e Vascelli Scientifici supportati ad arte da una linea Maginot di Torrette antiaeree. Non potendo far altro che chiudersi a riccio, l'invasore attese l'attacco finale.
Miller, eliminato definitivamente il Protoss, radunò le due squadriglie di Caccia a rafforzare l'embargo e diede il via alla produzione di Incrociatori. Il Capitano continuò a sfornare Wraith e pochi Incrociatori di appoggio.
Il Terran resistette quel tanto che esigeva il suo rango di guerriero, dopodiché si arrese. Per non intaccare ulteriormente le tasche dei contribuenti, il Colonnello Miller aveva deciso di lasciare ancorate ai Porti Spaziale i dodici incrociatori pronti a decollare.
Salutato Il Capitano, Miller si concesse il piacere di una sigaretta. Lo avvicinò il Tenente Sunders raggiante.
- "Colonnello Miller, le mie congratulazione per la sua schiacciante vittoria. Nonostante quella palla al piede del Capitano Rutgers ha sgominato brillantemente le forze ostili. Complimenti ancora, ho sempre creduto in lei"-
"Mugugno" Miller lo guardò divertito per qualche secondo. Poi, si rivolse con calma ad un Sottufficiale.
- "Sergente Mulligan, prepari un Modulo di Trasferimento Immediato per il Tenente Sunders. Destinazione: Avamposto Militare Confederato "Ano Lupis" - Char Magma".
Dedicato agli MSS, a IlCapitano e scritto nella speranza che possa rialimentare le passioni.
Una delle poche imprese "belliche" degli MSS!
AUTORE: Miller[MSS]
TITOLO: Lo spirito del Clan
DATA:
Il Colonnello Max “Mugugno” Miller aspettava lo scontro imminente con uno stato d’animo di paleocristiano stoicismo. Di solito poche ore prima di una battaglia veniva colto da un’agitazione quasi insopportabile. Ma oggi no. Oggi se ne stava in Sala Tattica del Centro Comando con un sorriso a metà tra l’ebete e l’eroico.
Miller era convinto che questo suo nuovo atteggiamento fosse dovuto agli avvenimenti contingenti degli scorsi giorni. Poco dopo la dichiarazione di guerra da parte delle Repubbliche Crociate, il Consiglio della Confederazione stava approvando una risoluzione che avrebbe portato il Clan a politiche più pacifiste; c’era addirittura chi proponeva l’abbandono della Galassia e la migrazione in massa verso Sistemi meno turbolenti. Questa battaglia avrebbe potuto essere, comunque fosse andata a finire, l’ultima.
E non l’avrebbe combattuta con il suo vecchio commilitone. Il Colonnello Darkside era stato ferito pochi giorni prima in una missione di ricognizione: il suo Vulture era stato colpito da un cannone Protoss e il colpo lo aveva sbalzato dal veicolo. La tuta potenziata in dotazione aveva fatto sì che potesse almeno raccontare l’episodio di persona.
Il Comandante Supremo Zephirio “Battizerg” McPuch gli aveva quindi assegnato come compagno il Capitano Andrew Rutger; Miller lo conosceva piuttosto bene. Era soprannominato “Il Capitano”, (probabilmente quel nomignolo l'avrebbe seguito fino al grado di Generale) forse perché era lo stereotipo del classico capitano: estroverso, un po’ guascone ma ligio al dovere e rispettoso della gerarchia. Era uscito dall’Accademia con il massimo dei voti, e aveva portato a termine con successo un paio di missioni anti-rivolta nelle Città Alveari dei settori periferici. Ma questa sarebbe stata la sua prima vera battaglia.
Il Capitano nutriva per il Colonnello un’ammirazione smodata (secondo Miller mal riposta), cosa che metteva quest’ultimo in uno stato di imbarazzo tutte le volte che si erano incontrati. Ma non questa volta. Questa volta “Mugugno” Miller sembrava incapace di provare emozioni.
Durante il briefing avevano stabilito la tattica da seguire: sfruttando la conoscenza del territorio amico, le forze alleate avrebbero predisposto una fulminea e massiccia task force aerea per prendere alla sprovvista il nemico, che avrebbe dovuto spendere tempo prezioso in operazioni di esplorazione del territorio prima di stabilire una base efficiente. La Forza di Invasione Crociata era costituita da una Tribù Protoss ed un Esercito Terran. Miller odiava combattere i suoi simili. Facevano molto male.
-“Capitano?”-
-“Sì signor Colonnello?”- La faccia de Il Capitano apparve sul terminale:
-“Faccia lavorare il satellite spia”- ringhiò Miller -“dobbiamo scoprire la posizione del nemico”-
Le prime rilevazioni satellitari rivelarono che la base Protoss era a sud della base di Miller, mentre quella Terran era a Nord del Capitano: entrambe le forze nemiche avevano già eretto una seconda base!
Tuttavia, sebbene pienamente efficiente dal punto di vista produttivo, il Nexus era scarsamente difeso. Miller sapeva che l’attacco al Protoss andava portato con tempismo esemplare; se avesse aspettato troppo la tecnologia degli alieni si sarebbe sviluppata a tal punto che i caccia Terran non avrebbero più rappresentato una grave minaccia.
-“Ordini, Signor Colonnello?”-
La voce ed il volto del Capitano sul terminale di comunicazione tradivano una certa preoccupazione.
Miller si concesse un minuto di riflessione.
-“Continui la produzione di caccia Capitano. Io attaccherò il Protoss tra 15 minuti circa”-
-“Tenente Sunders”-
-“Comandi Colonnello”- Il Luogotenente Sunders, aiutante di campo di Miller, aveva immediatamente messo in atto la direttiva dello Stato Maggiore con la quale si rendeva non obbligatorio preporre il “Signor” al grado del superiore cui ci si rivolgeva; la cosa procurava a “Mugugno” Miller un malcelato fastidio.
-“Prepari una Task Force composta da una squadriglia di caccia classe Wraith versione Stealth, due Navette da Sbarco e ci carichi su due carri Arclite e tutta la fanteria che riesce a ficcarci dentro”-
-“Ma Colonnello.. così la base rimarrà sguarnita!”-
Miller trovò la forza per non strozzare Sunders.
-“Faccia erigere quattro torrette antiaeree, continui la produzione di fanteria... ah. Faccia scortare la Task Force da un Vascello Scientifico. E un’ultima cosa Sunders…”-
-“ Sì Colonnello?”-
-“Se desidera trascorrere il resto della sua carriera su di un avamposto a Char Magma, continui pure ad interrompermi e a discutere i miei ordini”-
Il volto del tenentino si tinse di un bianco malsano.
Nonostante tutto Miller sapeva che stava giocando d’azzardo. La tattica stabilita con Il Capitano prevedeva una rapida produzione di una forza aerea con poche unità di terra in difesa. Utilizzare quelle unità per uno sbarco abbinato ad un attacco aereo era un grosso rischio.
Inaspettatamente però, la cosa non lo preoccupava minimamente.
16 minuti e 35 secondi più tardi, la Task Force era nei pressi del Nexus nemico. La ricognizione del Vascello non rilevò né la presenza di massicce strutture contraeree né di Observer. Miller si fece scappare un sorriso di soddisfazione. Era deciso a coordinare personalmente le operazioni di sbarco e attacco, e l’assenza di Observer rendeva i suoi caccia invisibili una minaccia formidabile.
-“Miller a Task Force 1. I Caccia attivano modalità Stealth e tengono posizione in copertura dei carri. Sbarcare i carri e la fanteria. I carri avanzano 150 metri seguiti dalla fanteria. Vascello pronto ad attivare matrice difensiva sui carri”-
Ormai Miller si era completamente disinteressato alla gestione della base; la sua attenzione era totalmente focalizzata su quelle poche unità che si stavano dirigendo verso il nemico.
-“Task Force 1 a Miller: Carri in posizione. Fanteria e Aviazione in copertura. Attendiamo ordini”-
Il tipico suono intermittente delle mitragliatrici protoss riempì la Sala Tattica del Centro di Comando. Una squadriglia di cinque Scout era piombata improvvisamente sulla base terran, e stava neutralizzando le Torrette antiaeree. In lontananza si notava la caratteristica figura di uno Shuttle. Il Comandante Protoss aveva avuto la stessa idea del Colonnello Miller.
-“Colonnello, non resisteremo a lungo. Deve richiamare i caccia!”- la voce di Sunders suonava più petulante del solito.
Un brivido lungo la spina dorsale segnalò a Miller che quella che stava per prendere era una decisione terribilmente importante.
Stranamente però, fece la sua scelta quasi automaticamente.
-“Miller a Task Force 1. Posizionare i carri in modalità assedio. Fanteria e Aviazione mantenere copertura. Iniziare l’attacco”-
Sunders guardò il Colonnello con un misto di orrore e compassione.
Mentre nella sua base gli SCV cadevano come mosche per mano degli Scout e degli Zeloti sbarcati, Miller gestiva l’esigua forza d’attacco con maniacale precisione. I carri sfoltivano i cannoni al plasma dei Protoss, permettendo ai caccia una maggiore libertà di manovra. Le esigue forze difensive nemiche cadevano sotto il fuoco combinato dei laser dei Wraith, dei mitragliatori Gauss dei Marine e dei colpi dei Carri arclite. Questi ultimi intanto avanzavano “a lombrico” fino a minacciare l’intera espansione Protoss.
-“Colonnello. Stanno attaccando il Centro di Comando!”- Sunders era sull’orlo di una crisi di nervi.
-“ Non ho tempo per queste stronzate Sunders, sto conducendo un attacco”- il tono quasi annoiato di Miller aumentò l’ansia del Luogotenente.
Una macchia informe si materializzò ai bordi del radar. Il comlink gracchiò -“Arrivo!”-.
Nonostante i disturbi era riconoscibile la voce de Il Capitano, personalmente alla guida di una squadriglia di Wraith.
Incredibilmente però, la cosa non sorprese Miller minimamente.
L’ultima cosa che videro i piloti degli Scout protoss fu uno sciame di missili Hellfire sbucare dal nulla.
Mentre Il Capitano rendeva sicura la base e respingeva un poco convinto tentativo del Terran nemico di finire l’opera del Protoss, il Colonnello Miller terminava l’opera di pulizia etnica quasi meccanicamente: alla fine dell’operazione aveva perso la fanteria, il Vascello e un solo Caccia avendo completamente distrutto la base Protoss.
Uscito dal trance della battaglia, Miller ebbe il tempo di analizzare la situazione. La sua base era quasi intatta, occorreva rinfoltire la schiera di SCV e ripristinare le difese antiaeree; ordinò inoltre a Sunders (che aveva ripreso colore) di organizzare una seconda squadriglia di Wraith. Il Protoss era fuggito su un nuovo sito minerario, e stava affannosamente cercando di riprendersi. Non rappresentava più un problema: Miller avrebbe in seguito inviato le due squadriglie di Caccia e i carri sopravvissuti a fargli visita.
Ma il Terran che fine aveva fatto? Analizzando la mappa, notò che Il Capitano aveva predisposto una sorta di embargo nei confronti del nemico: qualunque cosa tentasse di decollare dalla base veniva sistematicamente abbattuto da una micidiale combinazione di Wraith, Incrociatori e Vascelli Scientifici supportati ad arte da una linea Maginot di Torrette antiaeree. Non potendo far altro che chiudersi a riccio, l'invasore attese l'attacco finale.
Miller, eliminato definitivamente il Protoss, radunò le due squadriglie di Caccia a rafforzare l'embargo e diede il via alla produzione di Incrociatori. Il Capitano continuò a sfornare Wraith e pochi Incrociatori di appoggio.
Il Terran resistette quel tanto che esigeva il suo rango di guerriero, dopodiché si arrese. Per non intaccare ulteriormente le tasche dei contribuenti, il Colonnello Miller aveva deciso di lasciare ancorate ai Porti Spaziale i dodici incrociatori pronti a decollare.
Salutato Il Capitano, Miller si concesse il piacere di una sigaretta. Lo avvicinò il Tenente Sunders raggiante.
- "Colonnello Miller, le mie congratulazione per la sua schiacciante vittoria. Nonostante quella palla al piede del Capitano Rutgers ha sgominato brillantemente le forze ostili. Complimenti ancora, ho sempre creduto in lei"-
"Mugugno" Miller lo guardò divertito per qualche secondo. Poi, si rivolse con calma ad un Sottufficiale.
- "Sergente Mulligan, prepari un Modulo di Trasferimento Immediato per il Tenente Sunders. Destinazione: Avamposto Militare Confederato "Ano Lupis" - Char Magma".
Dedicato agli MSS, a IlCapitano e scritto nella speranza che possa rialimentare le passioni.